
L E
G A M B I E N T E "G.E.N."
GRUPPO ESCURSIONISTI NATURALISTI
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Domenica 19 marzo 2017
S. Giuseppe (Celentano) e Festa del Papà
"IL sentiero della Sperlonga e Capo d’acqua”

foto di
Nicola Montuori
itinerario storico culturale ed escursione didattico-naturalistica
- Parco regionale dei Monti Lattari -
Percorso a circuito:
S. Maria del Toro 150m
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Cimitero di Vico Equense 259m. - Grotta e sorgente della Sperlonga 310m.
- Trina del Monte 375m. - Sorgenti di Capod'Acqua 520m. - Convento di S.
Francesco 275m. - S. Maria del Toro 150m.
segnaletica:
non segnato ma evidente
lunghezza:
6 km.
dislivello:
370m.
difficoltà:
media (E)
durata:
4 ore escluse le soste
motivo di interesse:
storico, religioso, naturalistico, panoramico, paesaggistico
pranzo:
a sacco
approv. idrico:
Vico
Equense e sorgente della Sperlonga
Contributo: facoltativo
Abbigliamento:
a strati, scarpe da trekking, giacca a vento impermeabile e parapioggia
per il malaugurato caso di improvvise
variazioni del meteo o cappellino x il sole.
mezzi di trasporto:
solo i necessari per trovarsi sul luogo di appuntamento
direttore di escursione:
Salvatore Schiano di Cola
N.B:
L’attività proposta è riservata ai soci GEN i quali sono invitati a
portare con se la tessera non scaduta, eccezionalmente per i
simpatizzanti non ancora associati è possibile partecipare portando
possibilmente già compilata la scheda raccolta dati in allegato.
N.B: il direttore di escursione si riserva di rifiutare la
partecipazione a coloro che ritenesse non equipaggiati adeguatamente!
Descrizione:
dalla stazione della
Circumvesuviana di Vico Equense si procede la salita fino alla chiesa
di S.M. del Toro (alt. metri 150). Si prende sulla destra una
stradina in salita che, costeggiando terrazzamenti di olivi e graziose
villette, conduce al cimitero di Vico Equense e al Convento di
S.Francesco ( alt. metri 259). Alla sinistra del portone del
cimitero, c’è un ponticello che conduce sul sentiero della Sperlonga.
Prima di arrivare alla sorgente della Sperlonga si svolta decisamente a
destra per imboccare il sentiero che sale verso
la località Trina del Monte (alt.
metri 375), da cui si gode uno splendido panorama sul Golfo di Napoli, e
si possono altresì ammirare affioramenti rocciosi dalle forme più
bizzarre, modellati dal carsismo. Tra le rocce si cela la Grotta
dell’eremita, al cui interno si trova un bassorilievo scavato nella
roccia, realizzato da un eremita vissuto nella zona, figura avvolta da
un manto di leggenda. Da qui ci si inoltra nel fitto bosco, formato da
roverelle, frassini e castagni, fino ad arrivare all’antica sorgente
Capo D'Acqua ( alt. metri 530),
utilizzata anticamente come fonte d’acqua, oggi è importante sito di
riproduzione per gli anfibi, tra cui il rospo e la salamandra.
Da Capo D’Acqua e poco oltre, su una cresta
panoramica dove è presente un capanno presumibilmente di cacciatori.
LA SPERLONGA
Era la principale via d’accesso alla penisola
sorrentina, oggi è un piccolo sentiero tra le colline, percorso da pochi
appassionati della natura. Stradina immersa nel verde, che un tempo
faceva parte del più importante percorso che collegava Castellammare di
Stabia a Vico Equense. A breve, riacquisterà l’antico splendore, il
recupero e la valorizzazione del sentiero, che prenderà il nome di
«Antica via Minerva». l’intervento, che ha come obiettivo quello della
riqualificazione dell’itinerario e della sua valorizzazione come «greenway».
Questa, intesa come via verde non motorizzata, corridoio ecologico,
storico, culturale e ricreativo, costituisce un modello di sviluppo
sostenibile. Sarà, infatti, destinata alla circolazione «dolce», quella
senza motoveicoli, con la funzione di mettere in relazione cittadini e
risorse naturali del territorio. secondo la concezione europea la
greenway è un’infrastruttura da percorrere, la cui eredità culturale
risale ai tradizionali viaggi del Grand tour, quando i giovani esponenti
dell’aristocrazia europea settecentesca affrontavano viaggi lungo
territori di particolare valenza culturale e ambientale a scopo
formativo, come momento di crescita e di conoscenza. Il sentiero della
Sperlonga rientra perfettamente in questa concezione, pertanto verrà
valorizzato per farne rivivere la storia, oltre che per offrire ai
cittadini uno spazio per il tempo libero e per lo sport, in stretto
rapporto con la natura».Oggi il sentiero è frequentato quasi
esclusivamente dagli amanti del trekking. L’intervento ha l’obiettivo di
renderlo fruibile a una più ampia fetta della popolazione. «Il
territorio di Vico Equense è ricco di bellezze naturali che invogliano
allo sport e alle passeggiate.
Approfondimenti: si
scopre di camminare sulla traccia preromana, risalente all’epoca della
presenza greca nel golfo di Napoli (VIII Sec. A.C.). Questa strada
veniva utilizzata dai pellegrini per recarsi al tempio greco della dea
Atena, posto sull’estrema punta del promontorio di Punta della
Campanella (Capo Ateneo), in seguito dedicato dai romani a Minerva ed
utilizzato anche per la difesa dell’imperatore che viveva a Capri
(Cesare Augusto soggiornò sull’isola soltanto pochi giorni mentre
Tiberio visse lì dieci anni).
Era anche l’unica strada di collegamento tra
la piana vesuviana, dove esistevano tutte le città più organizzate, e la
Penisola Sorrentina.
L’andamento originale dei collegamenti:
infatti, oltrepassata la chiesa di S. Maria del Toro, si sale verso via
dei Mulini dove ancora esistono ruderi e torri appartenenti ai mulini
che, utilizzando l’acqua della sorgente della Sperlonga, permettevano di
macinare il grano e le olive. La stessa sorgente alimentava anche tutta
la città di Vico Equense.
Lungo la strada, attualmente carrabile, si
incontrano le antiche scale che conducono a S. Francesco e che,
costeggiando le antiche strutture, permettono di osservare bene le
vasche e le torri piezometriche che permettevano di macinare sfruttando
queste grandi opere di ingegneria idraulica.
Giunti al casale di S. Francesco si incontra
subito l’imponente edificio del convento dei monaci francescani che si
staglia, con il suo colore rosso, sulla collina vicana mentre al
suo fianco si trova il cimitero che costituisce il punto di partenza
della via Sperlonga.
Si procede, con minima difficoltà e su un
fondo leggermente sterrato, lungo un itinerario molto panoramico che
domina la costa di Vico Equense mostrando chiaramente tutta la
geomorfologia della Penisola Sorrentina fino a Capri, circondato dalla
fiorente macchia mediterranea e da coltivazioni di olivi.
I caratteristici terrazzamenti, delimitati
dai muri di pietre a secco (mangiarine), ci fanno capire la necessità di
sfruttare al massimo il territorio disponibile per organizzare in
maniera ottimale le proprietà agricole trasformando il declivio della
collina in appezzamenti pianeggianti favorevoli alle coltivazioni.
L’ungo la strada si incontra anche l’antico
edificio del dazio dove si riscuotevano le tasse sui prodotti che da
Stabia venivano trasportati a Vico Equense e, a poche decine di metri,
la famosa sorgente della Sperlonga che, ancora oggi, alimenta l’attuale
rete idrica di Vico Equense e che, per secoli , è stata utilizzata per
il funzionamento dei mulini e per la vita della città.
Tutto intorno le colline sono state
completamente trasformate in immensi uliveti che ancora oggi sfruttano
la favorevole esposizione sul mare del golfo dando un sapore
caratteristico di salsedine all’olio che qui viene prodotto. Altre
aziende agricole, oltre a dedicarsi a questi prodotti, producono anche
legname dai boschi circostanti o si dedicano all'allevamento degli
animali.
Una fitta rete di sentieri collega le varie
masserie e le colline mentre uno dei sentieri principali , consigliato
soltanto ad escursionisti esperti, si dirige verso Castellammare di
Stabia fino ad arrivare a Pozzano, dove un altro imponente edificio
monastico segnala il passaggio della via Minerva e l’arrivo al castello
di Stabia (IX Sec. D.C.).
Il rientro a Vico Equense si trova lungo la
stessa strada ma il diverso punto di vista con cui si percorre il tratto
ci regala nuovi scorci e nuovi punti di vista sul mare del golfo e sulle
montagne. Alzando lo sguardo, sulle colline, si scorgono strutture
che hanno completamente stravolto la forma del bosco per poterlo
adattare alla coltivazione di castagni da utilizzare per produrre pali e
di viti ed ortaggi.
Appuntamento:
ore 09.00 Stazione della Circumvesuviana di Vico Equense
Dare sempre un cenno di adesione, prenotandovi possibilmente entro la
mattina del giorno precedente l'escursione!
Luogo degli appuntamenti, ora e itinerari potrebbero subire variazioni
anche all'ultimo momento.
Contattare:
Salvatore Schiano di Cola
3391565780
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