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L E
G A M B I E N T E "G.E.N."
GRUPPO ESCURSIONISTI NATURALISTI
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Domenica 6 novembre 2016
1^ Domenica del mese
iniziativa nazionale di Legambiente

“Dal Castel Sant’Elmo al Castel Dell’Ovo: il Petraio”
Dalla stazione Funicolare di Via Morghen
escursione didattico-naturalistica
Percorso:
Stazione funicolare Via Morghen – largo San Martino – Petraio – via
Chiaia – Via Chiatamone.
lunghezza: 4
km
segnaletica:
cittadina
dislivello: 300m
difficoltà: medio
bassa E/T
durata:
3
ore
escluse soste
motivi di interesse:
artistico, naturalistico,
panoramico, paesaggistico.
mezzi di trasporto: pubblici
pranzo: a
sacco
o in locali alla riviera di Chiaia
Cose da portare:
scarpe da jogging e parapioggia occorrenti nella scongiurata ipotesi di
rovesci meteo.
contributo:
facoltativo
N.B:
L’attività proposta è riservata ai soci GEN i quali sono invitati a
portare con se la tessera non scaduta, eccezionalmente per i
simpatizzanti non ancora associati è possibile partecipare portando
possibilmente già compilata la scheda raccolta dati in allegato.
direttore di escursione:
Nicola Montuori
Descrizione:
in occasione della prima domenica del mese con la possibilità di accesso
gratuito si farà breve visita al Castel Sant’Elmo con il panoramico
affaccio sul golfo per poi discendere fino a via Chiaia lungo il Petraio
e poter ancora fare visita al Castel Dell’Ovo con l’annesso museo di
Etnopreistoria.
Petraio:
Di tutte le strade pedonali che
scendono dal Vomero, la pedamentina del Petraio è forse il percorso
attualmente più frequentato. Da via Annibale Caccavello scende verso la
parte occidentale della città e termina al Corso V. Emanuele,
all'altezza della chiesa di S. Carlo alle Mortelle; di qui vi è una
duplice possibilità di proseguimento: o la gradoni di S. Maria
Apparente, la salita Vetriera e le successive rampe Brancaccio, che
conducono nel cuore della Napoli più elegante, via dei Mille e via
Filangieri, oppure i gradoni di Chiaia, che portano appunto a via Chiaia.
Un tempo la salita del Petraio era, come molte strade di Napoli, in
ripido pendio e pavimentate con ciottoli, denominata “imbrecciata” dalla
parola brecce/che in napoletano vuol dire “ciottoli”.
La voce napoletana veramente sarebbe “Petraro” e, annota il D'Ambra nel
suo vocabolario napoletano-toscano “Non è cava di pietre, ma un lungo
acclivo abbondante di ciottoli ed altro petrame che per pioggia o per
lavori campestri si stacca da altri terreni di alluvioni”.
D'altronde il tracciato del Petraio ricalca quello di un antico alveo
torrentizio che faceva defluire a valle i corsi d'acqua della collina.
Il percorso si snoda attraverso un piccolo borgo fatto di case bianche e
basse, aperte su graziosi slarghi o affacciate direttamente sulle scale,
un edilizia spontanea che si fonde alla morfologia del luogo intessuta
di spazi verdi ed aperte al seducente panorama della città.
E aggiunge “Così è nominata una contrada di Napoli a mezza costa della
collina del Vomero con prospetto bellissimo a mezzodì: ed è luogo di
villeggiatura estiva”. La salita di Santa Maria Apparente, invece,
prende il nome dalla chiesa che vi si affaccia: nel 1581 Frà Filippo di
S. Giorgio dei Padri Riformati, considerando la grande venerazione del
popolo per una immagine della Vergine, dipinta su un muro, che chiudeva
un viottolo presso il Petraio, con le elemosine raccolte dai devoti vi
edificò una chiesetta con un piccolo convento per i frati del suo
ordine, che prese il nome di Santa Maria a Parete in memoria di quella
immagine, nome che con il tempo subì la variazione in S. Maria Apparente
che oggi conserva. Il convento dei Riformati, nel secolo XVIII, fu
adattato a carcere: vi giacquero, tra gli altri i Giacobini nella
reazione del 1799 e i liberali in quella del '48.
La famiglia Brancaccio, una delle più illustri ed antiche del regno, ha
dato il nome alle rampe omonime, dove vi possedeva, tra la piazzetta
Mondragone e l'attuale via dei Mille, numerosi beni. Oggi è soltanto
visibile, sull'arco di un ponte alla salita Vetriera, lo stemma in
pietra della famiglia, con tre aquilotti e quattro zampe di leoni
uscenti dai fianchi dello scudo. I gradoni di Chiaia, infine,
perpendicolari a via Chiaia, una delle più celebri strade di Napoli, non
tanto nella storia quanto nella vita sociale della città, erano famosi
un tempo per il loro caratteristico e pittoresco mercatino dei fiori;
per quanto riguarda l'etimologia della parola, chiaja è la distorsione
napoletana dell' antichissimo nome “plaja”, che serviva a designare
tutto il litorale marittimo occidentale di Napoli. Tornando ad esaminare
la prima parte del percorso, precisamente le scale del Petraio, si
registra in questo tratto, a proposito della composizione sociale degli
abitanti, l'esistenza di un fenomeno non registrato negli altri percorsi
esaminati e cioè la presenza, anche se sporadica, tra gli strati più
poveri della popolazione che tipicamente abitano queste vecchie stradine
della città, di una certa classe di giovani e di intellettuali che hanno
scelto questa zona per collocare i propri studi e anche le proprie
abitazioni. La loro scelta è stata certamente determinata dall'esigenza
di godere una certa tranquillità che oggi solo una strada pedonale può
offrire, dal livello dei fitti rimasto ancora basso, e forse anche dal
gusto di ritrovare ancora presenti certi rapporti umani “di vicinato”
che lo sviluppo attuale della città, seguendo la logica speculativa e la
politica di favoreggiamento della motorizzazione privata, ha
completamente annullato. E questa presenza, naturalmente, essendosi tra
l'altro inserita con rispetto e discrezione nel contesto ambientale
preesistente, dà un aspetto insolito e gradevole al nucleo abitato, pur
rimanendo anche qui, nella maggioranza dei casi, ancora irrisolti i
soliti problemi di livello igienico delle abitazioni, di carenza di
servizi e di sovrappopolazione. È evidente che la soluzione di questi
problemi, tale da costituire un sensibile e reale miglioramento della
qualità della vita, diventa, ancora una volta, un momento qualificante e
uno dei principali obiettivi da perseguire.
Appuntamento:
- uscita stazione
di via Morghen della funicolare da Montesanto ore 10:00
Dare sempre un cenno di adesione, prenotandovi possibilmente entro la
mattina del giorno precedente l'escursione!
Luogo degli appuntamenti, ora e itinerari potrebbero subire variazioni
anche all'ultimo momento.
Contattare:
Nicola Montuori cell 3384215082.
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